Con la scusa del dentista ieri pomeriggio Mary, la mia vicina di casa, mi ha affidato per un paio d’ore la sua nipotina Deueij di sette anni: una Shakira miniaturizzata e insofferente, glitterata come Barbie.
Non ho molta dimestichezza con i bambini, soprattutto con i robottini web di oggi che hanno nomi copiati da un menu giapponese e hanno l’instabilità umorale della nitroglicerina.
Così ho impiegato più di mezz’ora per riappropriarmi del mio tablet, che per lei non aveva segreti.
Non sapendo cos’altro farmene del suo broncio da navigata Greta Garbo, ho riesumato da un cassetto dei pennarelli, omaggio di un pacco di merendine.
Glieli ho messi davanti (avevo ricevuto il divieto di farle guardare i cartoon) con un foglio da disegno.
Non me li ha tirati dietro, come temevo. Anzi, ha sorriso e ha detto:
“Adesso ti disegno un outfit completo da indossare al matrimonio di zia Mary”.
Ecco il disegno.
Ed ecco, qui sotto, l’outfit disegnato con i suoi pennarelli griffati da Suri (non è il diminutivo di Surimi, come Sasha non è il dimutivo di Sashimi…) figlia di Tom Cruise, un paio di anni fa quando anche lei aveva sette anni…
La piccola Suri nuotava nel lusso più sfrenato (però non era viziata, ci teneva a sottolineare mamma Holmes), firmava già la sua prima collezione di moda e non si era ancora convertita alla sua attuale quanto inaspettata vita da educanda che mamma Holmes strombazza come fosse un miracolo su tutti i magazine mondiali.
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