Non verrà reso noto il luogo della sepoltura di David Bowie: come il suo amico Freddy Mercury, lascia ai suoi fans la sua musica, e tanto basta.
Nessun monumento, nessuna lapide, niente pellegrinaggi.


Per ricordarlo basterà riunirsi con degli amici e cantare le sue canzoni, come hanno fatto in migliaia negli ultimi giorni a Roma, Firenze, Milano e in ogni angolo del mondo.


Oppure si potrà mettere su un vecchio LP, chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare nei mondi che lui scopriva per noi.


Oppure cliccare un video o un film su You Tube per ammirare e riscoprire ogni volta quel maestro della comunicazione, dal glamour e dal talento indiscussi, per cui non esistevano barriere fra generi e arti, colte o popolari che fossero.


David Bowie
aveva una straordinaria sensibilità che gli permetteva di assimilare una infinità di stimoli provenienti dalla realtà del momento, di rielaborali come solo un computer potrebbe fare e di restituirli al mondo sotto forma di arte come solo un genio può.
Nessun’altro come lui: il vuoto che lascia è incolmabile.

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