Un paio di giorni fa è stata paparazzata con Derek Zoolander, sempre glamour, sempre sotto i riflettori nonostante le sue 57 primavere.
Parliamo di Barbie, l’iconica bambola che cambia aspetto ma è sempre se stessa. Che cavalca le mode, dribbla i preconcetti, si fa ritrarre da Andy Warhol, si candida alla presidenza degli Usa e diventa una Bond girl.
Recentemente ha cambiato anche taglia: c’è in versione curvy, bassa, alta, original e coloured, in rappresentanza di sette etnie diverse.
In effetti già nel 2009 la designer Eliana Lorena aveva celebrato la versatilità di Barbie esponendo a Firenze e alla Triennale di Milano Unico, una istallazione con 500 Barbie negre vestite con abiti etnici.
«Lancio un paradosso: una serie di donne tutte uguali con vestiti tutti diversi – disse all’epoca Eliana Lorena – così diamo un’identità alla Barbie e ribaltiamo il paradigma», cioè la bambola diventa donna, e non il contrario.
E’ evidente che per gli adulti Barbie è portatrice di messaggi e significati più o meno sociologici e profondi, dal lontano 1959.
Per i bambini di tutto il mondo, fortunatamente, è solo una bambola!