L’Umbria si può fregiare meritatamente del titolo di patria degli innamorati perché, oltre a produrre gli iconici Baci Perugina, ospita due simboli universali del vero amore.

Il primo è, naturalmente, San Valentino: vescovo e patrono di Terni, celebrato in tutto il mondo come protettore degli innamorati.

Si festeggia, lo sanno tutti, il 14 febbraio che è in effetti il giorno del suo martirio avvenuto nel 273 su ordine dell’imperatore Aureliano.


San Valentino era nato a Terni da una famiglia patrizia.
Fu convertito al cristianesimo e consacrato vescovo della città nel 197, a soli 21 anni.
Era venerato dal popolo per le sue guarigioni miracolose e sono avvolte nella leggenda le motivazioni che lo hanno portato a diventare, invece, il simbolo degli innamorati.


La più romantica è quella che racconta di quando fece rappacificare due innamorati che litigavano per strada donando loro una rosa e invitandoli a giurarsi amore eterno.
Ancora oggi a Terni, nel giorno di San Valentino, si svolge la Festa della Promessa: coppie da tutto il mondo si scambiano, davanti alle reliquie del Santo, il loro voto d’amore.

Qualche chilometro più in là a Perugia, custodito in una nicchia situata al di sopra dell’altare maggiore della Cattedrale di San Lorenzo, c’è dal 1473 l’anello nunziale con cui Giuseppe sposò la Vergine.


Secondo la tradizione, la Madonna lo avrebbe consegnato all’apostolo Giovanni prima di morire.
Dopo molte peripezie il sacro anello finì da Gerusalemme prima a Chiusi e infine a Perugia.


Non è d’oro, ma è in quarzo calcedonio.
E’ custodito, appeso ad una coroncina d’oro e gemme, in una doppia cassa di legno e ferro chiusa da 14 chiavi che sono in possesso di diverse personalità religiose e laiche.


Vengono unite per aprire la cassa in occasione dell’ostensione della sacra reliquia che avviene il 29 e 30 luglio, alla festa del Santo Anello, e il 12 settembre, per la festa del Nome di Maria nel corso di una cerimonia solenne conosciuta come La calata del Santo Anello.

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