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Baguette, la Itbag di casa Fendi proposta ormai in oltre 1000 versioni, protagonista di mostre, libri e telefilm (Sex and the City che l’ha resa famosa negli States…), quest’autunno viene proposta nella versione a spalla vista in passerella, di pelle con impunture formate da un intreccio tono su tono.

Lo stesso intreccio è proposto sulla tracolla Strap You acquistabile separatamente.
In oro la classica fibbia con doppia F per uno stile vintage in chiave contemporanea.

Anche online, oltre che nelle boutique, è possibile scoprire altri modelli di Baguette con dimensioni, colori e applicazioni diverse.

Per chi ama le borchie e gli strass è perfetta questa Baguette a spalla, con tracolla removibile e decorata all over con cristalli alternati a borchie bicolor, argento e oro.

La stessa decorazione per questa micro Baguette di 13,5 cm appena, disponibile con doppia tracolla intercambiabile: a catena o di pelle.

Bellissimo il ricamo formato dai cristalli di diverse forme applicati anche alle F della chiusura, per questo modello di Baguette a spalla con tracolla in pelle. Anche in rosa con cristalli verdi.

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Pakistan: la 26enne social media star Qandeel Baloch, vero nome Fauzia Azeem, la scorsa notte è stata drogata e quindi strangolata nel sonno dal fratello.

L’assassino lo avrebbe definito un delitto d’onore, perché la sorella avrebbe infangato il nome della famiglia con “selfie scandalosi” e video provocatori su Facebook, dove contava su oltre 750mila follower.

Sorvoliamo sul delitto d’onore che anche in Italia è esistito, fino al 1981, assieme al matrimonio riparatore (un uomo che stuprava una donna “nubile” ed “illibata”, scampava il carcere sposandola…).

E sorvoliamo anche sui selfie scandalosi che avevano guadagnato a Qandeel Baloch l’appellativo di Kim Kardashian pakistana, piuttosto fantasioso se si paragona la volenterosa emula con l’originale…

Qandeel Baloch in realtà era diventata un problema nazionale (“a disgrace for Pakistan”…) quando aveva postato su Facebook – firmando forse la sua condanna a morte – video e foto che la mostravano in una stanza da sola con un dignitario religioso islamico, suscitando enorme scandalo.

Pochi giorni fa Qandeel Baloch aveva chiesto protezione alla polizia perché temeva per la sua incolumità, non immaginando di avere il killer in casa.

E chiudere la questione lasciando intendere che se l’è cercata perché si atteggiava a occidentale emancipata in una Nazione bigotta, giusto per guadagnare qualche like in più, significa dare ragione al suo assassino.

Su Facebook la “scandalosa” Qandeel Baloch parlava di femminismo, di emancipazione, si definiva una modern day feminist, una ispirazione per le donne schiacciate dai pregiudizi sociali, una lottatrice:

“I’m a fighter, no matter how many times I will be pushed down…”.

I suoi hashtag erano #women #power #inspiration #society #media #mydreams…

“As a women we must stand up for ourselves… As a women we must stand up for each other… As a women we must stand up for justice”.
(“Noi donne dobbiamo lottare per noi stesse, per le altre donne, per la giustizia”).

“I believe I am a modern day feminist. I believe in equality… I am just a women with free thoughts free mindset and I LOVE THE WAY I AM”.

(“Penso di essere una femminista moderna. Credo nell’uguaglianza… Sono semplicemente una donna con una mentalità e dei pensieri liberi e IO AMO ESSERE QUELLA CHE SONO“).

“Thankyou my believers and supporters for understanding the message i try to convey through my bold posts and videos. It’s time to bring a change because the world is changing. let’s open our minds and live in present”.

(“Grazie a tutti quelli che capiscono il messaggio che cerco di inviare attraverso i miei post e video provocatori. E’ tempo di cambiare perché il mondo sta cambiando. Apriamo le nostre menti e viviamo il presente”…).

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