Per vedere la collezione SS17 di Pierre Cardin occorre usare il teletrasporto alla maniera di Startreck (vista la passione della griffe per lo spazio…) fino all’altra parte del pianeta, in un puntino di Google Maps che si chiama Yellow River Stone Forest di Bayin, nella provincia di Gansu in Cina.


Da non perdere il video della sfilata per scoprire la bellezza di questo monumentale canyon: un paesaggio jurassico in cui sfilano impassibili modelle dagli occhi a mandorla per una tribuna di buyer dagli occhi a mandorla.


Tanto nero nei tubini indossati su calze coprenti e ballerine dai colori sgargianti come le grandi stampe geometriche.

Tailleur con pantalone, abitini di seta leggera, una sposa, un luccicante abito da sera che cita il periodo francese di Pierre Cardin.

Per gli uomini completi dalla linea morbida indossati senza camicia o abiti classici con pantaloni affusolati. I bambini portano palloncini colorati.

Passano i pittoreschi carretti trainati da muli con cui i turisti visitano questa splendida location.

E si perpetua così la love story fra Pierre Cardin e la Cina, iniziata nel 1978, durante il suo primo viaggio in una Pechino che indossava solo casacche verde militare.


Pierre Cardin
passeggia per le strade, vede lontano e si incaponisce a voler mostrare le sue collezioni in un paese che osteggia le ingerenze occidentali.

Ci riesce in due sfilate riservate a pochi addetti ai lavori e gerarchi di partito, nel 1979 e nel 1981.


Il ghiaccio è rotto: Pierre Cardin nel 1985 porta l’Haute Couture a Pechino e a Shangai davanti a 20mila spettatori increduli.


Un evento epocale per l’ex Celeste Impero.

Pierre Cardin passa alla storia: è il primo stilista occidentale a conquistare la Cina aprendo occhi e la strada a tutti quelli che seguiranno, fino ai giorni nostri.

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