Michael Kors porta alla New York fashion week una collezione FW19 che fa un salto indietro nel tempo fino al 1977, ai fasti dello Studio 54 e del suo ”mix di stile, energia e glamour”.
“Non c’erano regole in fatto di moda, nessun codice di abbigliamento: le persone indossavano quello che volevano ed era quasi sempre qualcosa di affascinante ed esagerato”, ricorda Michael Kors.
Ed ecco tornare in vita tutti gli stereotipi dell’epopea disco in un tripudio di chiome leonine, volumi esuberanti, scaldamuscoli, patchwork, lamè, tartan, aviator, come in un telefilm di Starsky e Hutch.
Sfilano Kaya Gerber, Bella e Gigi Hadid dai riccioloni afro, Patti Hansen. Applausi VIP di Michael Douglas con Catherine Zeta-Jones e la figlia Carys, di Kate Hudson, Priyanka Chopra e Anna Wintour mentre un redivivo Barry Manilow canta la sua indimenticabile “Copacabana”.
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