Maria Grazia Chiuri ed Anthony Vaccarello, alla corte della fashion week parigina, rovistano negli armadi di Dior e Saint Laurent per stilizzare le rispettive collezioni FW2021.

Dior porta al Jardin des Tuileries (che sta restaurando) slogan scritti al neon dal Claire Fontaine e un femminismo vintage che ripesca dall’adolescenza anni Settanta di Maria Grazia Chiuri, i vestiti della protesta.

Sfilano look androgini contesi da black e check, lievi svolazzi hippie resi très chic da frange e trasparenze, con lingerie logata a vista.

Il foulard sui capelli, boots e calzetta a rete con basso tasso di femminilità: il tutto è anticonvenzionale ed esclusivo, per una ribellione d’élite.

Anthony Vaccarello gigioneggia con gli anni Novanta di Yves Saint Laurent rielaborandone libertà, sensualità, sicurezza, raffinatezza.

Per una donna graffiante ed iconica che cela latex e torbide guêpière sotto tailleurs attillati, che adorano spalline accentuate e color block.

Morigerata o sexy, manager o icona gay: è un gioco di ruolo con regole lussuose, esclusive legate a status symbol antiquati come la pelliccia.

Nel front row Hailey Baldwin, Rami Malek, Charlotte Casiraghi, Lenny e Zoe Kravitz.

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