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Il ciclone Caten irrompe nella Milano Fashion Week:

perché DSQuared2 compie 30 anni e i gemelli italo-canadesi Dean e Dan (Catenacci) ci tengono a festeggiare comme il faut.

Ed ecco Obsessed2: in una scenografia da studios auto da sogno scodellano i look della collezione FW25.

La storia passata e futura di questo brand votato al glamour estremo.

L’euforia da gay pride cita Cher, Madonna, Beyoncé e Michael Jackson.

Ecco la disco, le chiome afro dell’eterna Naomi, la street di Doechii e di Jt., e ancora i Kiss, i Skate Moss Boots, il caftano-nude di Isabeli Fontana.

I gemelli Caten dedicano il baccanale fashion all’amica di sempre Julie Enfield: “ci hai insegnato a essere favola, a essere noi stessi”.

Con lei dall’adolescenza in Canada al sogno italiano: “nostro faro di speranza e di coraggio“.

Arriva the End: l’agente Brigitte Nielsen ammanetta i DSQuared2 Bros in zeppe e smoking.

Una gag in stile Scuola di Polizia, che nell’America pseudo-puritana di Trump potrebbe essere realtà.

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Milano: cornice perfetta del piacevole urban style che ha attraversato le passerelle di ieri.

A partire dagli inconfondibili capispalla di Max Mara.

All’ipnotica fluidità della collezione FW25 di Emporio Armani.

Che “gioca a carte” e seduce con l’impeccabile morbidezza di look tutti da indossare.

Prada non rinuncia alla sua allure cervellotica e urticante:

Miuccia Prada e Raf Simons gigioneggiano con elementi grezzi e iper-strutturati per straniare il mood quotidiano.

Cintura nera di incongruenza sartoriale la collezione FW25 di MM6 Maison Margiela creata da Glenn Martens:

pantagruelici volumi fagocitano l’essenzialità urbana.

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Squalificato per tre mesi dalla WADA, mr. Numero Uno Jannik Sinner passa il tempo fra gli allenamenti al Country Club di Montecarlo (dove notoriamente risiede) e una dorata vita da VIP.

I riflettori l’hanno recentemente spottato allo storico Carnevale di Fano e all’apertura della Milano Fashion Week: nel front row di Gucci (of course!) accanto ad Anna Wintour e Xiao Zhan.

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La Milano Fashion Week apre i battenti con la collezione FW25 di un Gucci senza direttore creativo – visto il recente addio di Sabato De Sarno – che può essere definita senza lode né infamia, cadenzata com’è dal Continuum (questo è il titolo) scorrere di doppie G e codici identificativi del brand.

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Sfila a Milano la prima collezione della “nuova” Alberta Ferretti di Lorenzo Serafini che – per i pochi che non lo sapessero – ha preso il timone della maison romagnola dopo averne diretto per un decennio la linea Philosophy.

Serafini sostituisce la dimissionaria, l’insostituibile. La “vera” Alberta Ferretti che ha partorito questa meravigliosa azienda 43 anni fa e oggi guarda mestamente dal front row una collezione FW25 che volta pagina con garbo e rispetto.

La femminilità cara alla sua Maison viene appena sfiorata dai soliti standard mascolini più o meno destrutturati che invece abbondano sulle altre passerelle per rendere la donna più digeribile al potere maschile predominante.

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Anche questa volta l’agonizzante London Fashion Week trova in Burberry – che in fondo non gode di salute migliore – l’unico attimo di lucidità.

La collezione FW25, creata dall’uscente direttore creativo Daniel Lee, cita la brumosa campagna inglese.

Che è una sorta di coperta di Linus in cui la moda d’oltremanica si arrotola per esorcizzare la mancanza di idee.

Quando il toto-creativo (in casa Burberry è in arrivo Kim Jones?) fa parlare più dei look in passerella, qualche domanda ce la dobbiamo fare.

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Nella parossistica successione di sfilate che si condensano nelle fashion week, spesso manca il tempo o lo spazio per parlare delle collezioni di brand pregevoli ma non altisonanti come Tamara Ralph.

Che quasi in sordina ha presentato la collezione SS25 nel corso dell’Haute Couture parigina.

Parliamo proprio della Tamara Ralph che ci incantava con la grazia delle creazioni del suo precedente londinese, Ralph and Russo, fallito nel 2021.

La stilista australiana ha iniziato nel 2023 una nuova avventura aprendo il suo atelier a Parigi, basato sulla stessa filosofia estetica di Ralph and Russo.

“Craftmanship, design and creativity“: sono i dictat su cui si basa anche questa nuova collezione, che non delude e non sorprende.

Ma che consolida il legame con le amiche VIP di sempre, che scelgono Tamara Ralph per la femminilità lieve, sensuale e preziosa delle sue creazioni couture.

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Le Crocs sono protagoniste della mia vita domestica da una decina d’anni.

Coi calzini di pile in inverno, a piedi nudi d’estate da casa al giardino, alla spiaggia, al garage senza cambiare calzature o rinunciare alla comodità…

No: non le indosso per “uscire”. Ma in casa regnano incontrastate.

E so che siete in tanti a seguire le novità di questo iconico brand, come le ultimissime Monster&Co.: clogs, calzettoni e Jibbitz coordinati.

E che dire delle nuvole della capsule collection Happy Socks x Crocs. Mentre I boomer sognano i Beatles psichedelici di Yellow Submarine: con due modelli di clogs e i loro esclusivi Jibbitz.

Insomma: buone Crocs a tutti!

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Chi vuol esorcizzare il freddo della merla pensando all’estate può acquistare anche online – nei rispettivi shop – le espadrillas della limited edition Etro x Castañer.

Per LEI e anche per LUI.

La confezione artigianale e le fibre naturali di Castañer, pizzo e stampe dagli archivi di Etro: a perpetuare la fortuna di queste calzature “popolane” da cent’anni così amate da VIP e NIP.

Un must per ogni guardaroba.

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Dal red carpet alla vita reale:

Michael Kors e Calvin Klein (con la sua nuova stylist Veronica Leoni) hanno portato sulle passerelle newyorkesi look da inserire con naturalezza nel tran tran dell’inverno venturo.

Elaborando con sfumature diverse una filosofia minimalista e pratica che attinge a piene mani dal guardaroba maschile.

Appena “femminilizzato” da asimmetrie, destrutturazioni e colori tenui.

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In attesa della London Fashion Week (e per disintossicarci da Sanremo) torniamo sui look per l’inverno prossimo visti alla modesta New York Fashion Week di qualche giorno fa.

Ecco Christian Siriano: il suo “vorrei ma non posso“.

Cioè: vorrei sfilare a Parigi sulle passerelle dell’Haute Couture ma evidentemente je ne peux pas! Abiti da gran serata, da red carpet, da cerimonia.

Sicuramente pregevoli, come Christian Siriano ci ha abituato a vedere. C’est tout.

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Chiudiamo la nostra modesta parentesi dedicata al 75° Festival di Sanremo con dieci griffatissimi look visti sul palcoscenico dell’Ariston nella serata conclusiva.

Nell’ordine: Coma_cose in Maison Valentino by Alessandro Michele; Francesca Michielin in Miu Miu; Clara in Balmain; Giorgia in Dior by MariaGrazia Chiuri; Rose Villain in Fendi; Alessia Marcuzzi in Dolce&Gabbana; Achille Lauro in Dolce&Gabbana; Elodie in Atelier Versace; Noemi in Patou e Stash dei Kolors.

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OllyCorsiSAS

E cché reee, nú scioglilingua? Urla la signora con la sigaretta in bocca che sciorina i panni al 4° piano…

No signó, sono i vincitori di Sanremo 2025: Olly, Lucio Corsi e Brunori SAS.

Aggio capito… Ma cantano?

Sì signora: hanno cantato Balorda nostalgia, Volevo essere un duro e L’albero delle noci.

Aaah, ma io nunn’è saccio: non li conosco. A me piace Massimo Ranieri.

C’est tout.

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Il fantasma di Chiara Ferragni aleggia su Sanremo già da prima che il Festival iniziasse.

Già dall’annuncio della partecipazione di Fedez con Battito, dedicata a chi? Alla depressione, alla malattia, a sua moglie, all’ex-amante ufficiale Angelica Montini: o a tutt’e quattro? Che dilemma!

E chi è la Bella Stronza che Fedez canta con Marco Masini nella serata-cover? “Certo non io“, esala la Ferragni attapirata da Striscia.

Fedez glissa sull’argomento, piange dal vivo et voilà: primo in classifica! Mentre il gossip svela nuovi amori di LUI (Melissa Satta!?) e di LEI (Achille Lauro!?).

Ecco le frecciate di Katia Follesa, Olly che da sconosciuto cantava Chiara Ferragni, i vaffa alla Lucarelli, gli occhi spiritati di Fedez, Tony Effe: da Festival a Ferragnez!

E mentre il corpo di Chiara Ferragni vola a Dubai per un convegno di Forbes, il suo spirito volteggia sull’Ariston e stasera scenderà le scale con QUEL VESTITO: Chiara, liberati di loro!

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Non si chiamano “comatosi” – come diceva la signora sul bus- ma Coma_cose e la loro Cuoricini è ad oggi la canzone più canticchiata e sentita di questo Sanremo.

Cuoricini a gogò: in TV, sul bus, al bar, al supermarket…

È il tormentone di San Valentino. Oltretutto i Coma_cose – cioè Fausto Lama (Zanardelli) e California (Francesca Mesiano) – sono anche compagni nella vita dal 2016, e sposi da una manciata di mesi.

Proprio Cuoricini DOC!

Al Festival i Coma_cose vestono Valentino by Alessandro Michele.

Azzeccatissimi total look dalle collezioni Pavillion des folies e Avanti les débuts, completati da trucco by Fausto Cavalieri e parrucco by Filippo Calí. Davvero perfetti!

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Sanremo, giorno 2: Bianca Balti è co-conduttrice al fianco di Carlo Conti e incanta per la classe con cui “indossa” quegli abiti meravigliosi e quei segni della sua lotta contro il cancro, che condivide su Instagram.

Bianchina Balti: forte come una donna, pura come una bimba.

Chi la ammira da anni sulle passerelle della moda internazionale, ama da sempre la positività con cui affronta le brutture della sua vita.

Al Festival di Sanremo, così barocco e ridondante, ha fatto l’effetto di una cascatella di acqua pura su uno sfondo artificiale e artificioso.

Le hanno reso onore le splendide creazioni made in Italy che ha indossato nel corso della serata:

delle piume della Maison Valentino by Alessandro Michele alla sirena blu di Armani Privé, dalle trasparenze di Fendi Couture al cut out rivelatore di Roberto Cavalli by Fausto Puglisi.

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È finalmente Sanremo!

Che ieri ha parlato di pace con l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad, insieme per cantare Imagine, di John Lennon: simbolicamente in ebraico, arabo e in inglese.

Poi il video in cui papa Francesco auspica che la musica possa essere veicolo di pace.

E poi ancora pace e inclusione, con il travolgente Peter Pan di Cortona: Jovanotti. E allora: buona pace a tutti!

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Sfogliando i look di una New York Fashion Week modesta quanto non mai, ci si imbatte quasi per caso in un ciuffo argentato.

Che chiude – nell’indifferenza globale – la collezione FW25 del brand cinese JUZUI di Taoray Wang.

Il ciuffo appartiene a Maye Musk (76 anni), mamma di cotanto figlio: imprenditore più ricco dell’universo e nuovo braccio destro del Presidente USA, Trump.

Non è la prima volta che la genitrice di Elon Musk sfila per Taoray Wang.

Che ovviamente stravede per la sua super-top: “l’adoro e la rispetto“.

Ma è la prima volta che Maye Musk calca le passerelle da super-mamma del capo del Dipartimento per l’efficienza a stelle e strisce.

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Anche questa volta l’Haute Couture ha vissuto dei momenti celebrativi: la maison Chanel ha festeggiato i suoi 110 anni di alta moda.

Da quel primo defilé organizzato da Gabrielle Chanel nel 1915.

Nel suo “piccolo” Armani Privè compie 20 anni sulle passerelle della haute couture parigina.

Ma Re Giorgio non vuole sentire parlare di collezione “celebrativa”: È fantasia, luce, charme per donne vere.

La maison Valentino battezza la prima collezione couture firmata dal suo neo-stylist Alessandro Michele: Vertigineux.

Che del “vecchio” Valentino Garavani riproduce la sontuosa spettacolarità. Ma non il glamour.