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{"id":679,"date":"2016-07-12T18:32:08","date_gmt":"2016-07-12T16:32:08","guid":{"rendered":"https:\/\/blog.modiamo.eu\/2016\/07\/12\/pane-amore-e-dolce-e-gabbana-368\/"},"modified":"2016-07-12T18:32:08","modified_gmt":"2016-07-12T16:32:08","slug":"pane-amore-e-dolce-e-gabbana-368","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/blog.modiamo.eu\/2016\/07\/12\/pane-amore-e-dolce-e-gabbana-368\/","title":{"rendered":"Pane, amore e… Dolce e Gabbana"},"content":{"rendered":"\n
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Mambo Italiano<\/b>, una festa sulla spiaggia ai piedi di Posillipo<\/b>:
Gipsy King<\/b><\/i>, burlesque<\/b><\/i>, i fuochi a mare e l’impareggiabile cornice notturna del Golfo di Napoli e del Vesuvio.<\/b><\/p>\n
<\/p>\n
<\/a><\/b><\/p>\n <\/a> <\/a> <\/a> <\/a> <\/p>\n <\/p>\n A confronto è stato un gioco portare a Castel dell’Ovo<\/b> la collezione uomo di Alta Sartoria<\/i> ispirata a James Bond<\/b>, <\/i>con annessa cena, party <\/i>al Borgo Marinari<\/b> e ancora fuochi a mare per i fortunati ospiti della sirena Partenope<\/b>.<\/p>\n <\/a><\/p>\n Qualche ora prima, Villa Pignatelli<\/b>: aristocratica cornice neoclassica per la mostra di Alta Gioielleria<\/b> (e cena di gala naturalmente).<\/p>\n <\/p>\n <\/a> <\/a> <\/p>\n <\/a> <\/a> <\/p>\n <\/p>\n Una strada italiana invece di un fondale patinato. Vissuta, imperfetta e traboccante di storia. <\/p>\n
E’ l’epilogo di quattro intensi giorni di festa per i 30 anni<\/b> compiuti dalla maison <\/i>Dolce&Gabbana<\/a><\/b>.<\/p>\n
E sembrava una mission impossible<\/i> portare l’Haute Couture<\/b><\/i> in mezzo alla gente, sui vecchi basoli di Spaccanapoli<\/i><\/b>, cuore pulsante della città partenopea. Caotica e piena di storia.<\/p>\n
Invece è accaduto: c’era Sofia Loren<\/b> sorridente sul suo trono, gli invitati seduti in fila a San Gregorio Armeno<\/b>, i balconi dei vecchi palazzi traboccanti di quella gente che ha sommerso Dolce e Gabbana<\/b> e il loro mondo con una chiassosa ed intensa partecipazione.<\/p>\n
E le bambole di Dolce e Gabbana<\/b> hanno attraversato Spaccanapoli <\/b><\/i>come regine venute da un’altra dimensione, passando ieratiche fra improbabili presepi, muri scrostati e i misteri del negromante, il principe di Sansevero<\/b>.<\/p>\n
E ancora: a Sofia Loren<\/b>, madrina dell’evento, viene conferita la Cittadinanza onoraria di Napoli<\/a><\/b> in una cerimonia al Maschio Angioino<\/b> presenti il Sindaco De Magistris<\/b>, Dolce e Gabbana<\/b> e gli affezionati fans <\/i>della Diva<\/b>.<\/p>\n
In effetti – nonostante alcune polemiche per gli inevitabili disagi del Centro Storico off limits<\/i> – il sorriso è stato il denominatore comune di queste quattro giornate di Napoli<\/b><\/i>: sul volto della gente, di Dolce e Gabbana<\/b>, di ospiti e top model<\/i>.<\/p>\n
Fra decine di selfie<\/i>, pizze, pastori e tamburelli, i murales di Roxy in the box<\/b><\/i>, le luminarie, il pazzariello<\/b><\/i>, la banda, babà giganteschi e cornetti scaramantici che alla fine hanno portato fortuna: l’esperimento è riuscito.<\/p>\n
La moda con la “m” maiuscola è scesa dalla passerella alla strada.<\/b><\/p>\n