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{"id":772,"date":"2016-05-17T21:30:36","date_gmt":"2016-05-17T19:30:36","guid":{"rendered":"https:\/\/blog.modiamo.eu\/2016\/05\/17\/metti-i-tacchi-o-ti-licenzio-275\/"},"modified":"2016-05-17T21:30:36","modified_gmt":"2016-05-17T19:30:36","slug":"metti-i-tacchi-o-ti-licenzio-275","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/blog.modiamo.eu\/2016\/05\/17\/metti-i-tacchi-o-ti-licenzio-275\/","title":{"rendered":"Metti i tacchi o ti licenzio"},"content":{"rendered":"\n
Grazie alle quasi 140mila<\/b> firme raccolte dalla sua petizione<\/a>, Nicola Thorpe <\/b>è riuscita a invitare il Parlamento Inglese<\/b> a decidere se è lecito pretendere che le donne indossino tacchi alti al lavoro, pena il licenziamento<\/b>.<\/p>\n <\/p>\n “Le regole sull’abbigliamento dovrebbero essere cambiate in modo che le donne possano scegliere di indossare scarpe basse al lavoro, se lo desiderano. Gli attuali canoni sull’abbigliamento sono sorpassati e sessisti<\/b><\/i>”, conclude la petizione che continua a raccogliere firme nonostante sia riuscita a raggiungere in mezza giornata il quorum <\/i>di 100mila adesioni richiesto per la disamina parlamentare.<\/p>\n <\/p>\n Per ricostruire la sua vicenda occorre tornare al dicembre 2015: <\/p>\n la 27enne Nicola ottiene tramite un’agenzia interinale un impiego temporaneo come receptionist <\/i><\/b>presso una importante ditta di consulenza legale e fiscale. <\/p>\n <\/p>\n Lei fa resistenza e viene rispedita a casa senza tanti complimenti e senza stipendio.<\/p>\n <\/p>\n Ingoiata l’amarezza, Nicola <\/b>crea su Twitter <\/i><\/b>un hashtag<\/i>, #myheelsmychoiche<\/a><\/i><\/b>, che ha un immediato successo così come la sua petizione <\/b>che ha avviato una crociata femminista<\/b> in un’epoca dove non si dovrebbe più sentir parlare di cose del genere.<\/p>\n Perlomeno non in Europa<\/b>.<\/p>\n <\/p>\n Ho scelto per questo post <\/i>delle fotografie di donne di varie età, appartenenti ad epoche e ambiti diversi, tutte famose – quando non addirittura iconiche o molto potenti – indipendentemente dai loro tacchi.<\/p>\n <\/p>\n
Nel Regno Unito<\/b> è infatti permesso ad una ditta di imporre tacchi alti alle impiegate, contro la loro volontà. <\/p>\n
Penso che tutte le donne della nostra civilissima Europa <\/b>debbano essere grate a Nicola Thorpe<\/b> per aver trasformato una disavventura lavorativa come tante, in una denuncia della disuguaglianza di trattamento esistente fra uomo e donna nell’ambiente impiegatizio.<\/p>\n
Si presenta al lavoro coi tacchi bassi e la invitano a procurarsi, seduta stante, un paio di scarpe con 10 cm di tacco, per rispettare il regolamento aziendale. <\/p>\n