Recentemente la supertop canadese Winnie Harlow ha collezionato una copertina su Wonderland magazine, un red carpet al #bebrilliant party organizzato da Swarovski a New York, un cameo nel film Lemonade di Beyoncé, è testimonial di Desigual, lo è stata di Diesel


Ma è balzata agli onori del gossip per il photobomb – virale inutile dirlo – del principe Harry (che era in compagnia del fratello, principe William) in occasione dell’Audi Polo Challenge di beneficenza.


Winnie Harlow
, a differenza delle colleghe che possono limitarsi ad essere bellissime, porta il peso di dover anche simbolizzare le persone che riescono ad affermarsi “nonostante” un problema fisico.


Il “problema” nel suo caso è la vitiligine che si porta addosso da quando, a quattro anni, è ancora Chantelle Brown Young, i compagni la chiamano “mucca” e la scansano.


Ormai adolescente, il disagio per la sua pelle caffellatte la porta quasi al suicidio:
Chantelle abbandona la scuola, ma il destino all’improvviso le sorride e la conduce all’America’s Next Top Model introducendola nel mondo della moda e trasformandola in Winnie Harlow.


La fama mondiale le permette oggi di sorvolare su qualche commento cretino che ancora spunta sui social e di accettarsi così come è: perfetta!

Non sono un simbolo, mi basta essere un esempio”, dice a chi vuole trasformarla in una Giovanna d’Arco contro la grettezza dei luoghi comuni che lei combatte con un sorriso, qualche selfie e tanta forza.

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