Non trovo le parole per salutare Carla Fracci che ci ha lasciato: sono cresciuta guardandola alla Tv in bianco e nero. Poi l’ho vista, che fortuna!, in Giselle con Rudolph Nureyev al San Carlo di Napoli e, qualche anno dopo, l’emozione di intervistarla. La sua classe. Inimitabile. Insostituibile.
Invece mi basta una sola parola per commentare questo titolo del quotidiano Libero diretto da Alessandro Sallusti che viene palleggiato e amplificato dal web: disgustoso.
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