Ida Paro: blogger, style consultant, personal shopper
Un po’ pinguini e un po’ James Bond, i big che hanno attraversato il red carpet degli Oscar sfoggiando il loro classico smoking B/N avranno di certo sussultato davanti alle zuccherose intemperanze cromatiche di Kodi Smit-McPhee (Bottega Veneta) e Sebastian Yatra (Moschino), al pizzo yellow di David Oyelowo.
E all’indifendibile total-melanzana di Wesley Snipes (Givenchy)…
Quando potrebbero fare a meno di quella blusetta bianca passepartout, che fa tanto grigiore e routine, per splendere di haute couture sul red carpet degli Oscar:
cosa mi combinano Uma Thurman (Bottega Veneta), Zendaya (Valentino) e Kristen Stewart (Chanel)?
Sfilano con la camicia d’ordinanza. Griffatissima, per carità. Ma perché?
E visto che c’erano, perché non passarne una anche a Timothée Chalamet che sotto la bella giacca Louis Vuitton indossava solo due… gocce di Cartier! (parlando di diamanti, of course!).
Gli Oscar 2022 snobbano i film di un’Italia ben rappresentata sul red carpet da Luisa Ranieri in Atelier Versace.
Italia che non perde l’occasione di abbracciare la causa Ukraina esibendo un nastrino azzurro dedicato ai rifugiati sul bavero di Paolo Sorrentino e compagni.
“Togli il nome di mia moglie dalla tua fot..ta bocca”:
esclama, come in un film, Will Smith (miglior attore per King Richard) mollando un memorabile ceffone – già entrato nella storia degli Oscar – a Chris Rock, per un’infelice battuta sul capo rasato di Jada Pinkett Smith.
Che la splendida Mrs. Smith rasi i capelli per minimizzare la sua alopecia e non per un vezzo: lo sappiamo tutti.
Ma l’intemperanza del consorte l’ha provvidenzialmente messa al sicuro da ogni commento sulla sua mise alquanto… green (JeanPaul Gaultier e JimmyChoo).
Ed ecco infine un po’ d’Italia far capolino grazie all’Oscar della miglior attrice: Jessica Chastain.
Che, radiosa (ha battuto Penelope Cruz e Nicole Kidman) in un opalescente Gucci, sorride dal palco al suo consorte veneto, conte GianLuca Passi, e saluta in italiano la figlioletta: “Mio tesoro, Giulietta, ti penso sempre”.
La primavera ci ha inondato di luce e di accessori dai colori golosissimi per valorizzare o rinnovare il look. Anche il più austero e datato.
Ma chi non vuol rinunciare alla grinta del classico bianco e nero troverà pane per i suoi denti…
La notte degli iHeart Music Awards 2022 – che ha premiato la musica più ascoltata sul network americano – ha baciato due beniamini di Modiamo e del mondo intero: Jennifer Lopez e i Maneskin.
Allo Shrine Auditorium di Los Angeles l’”icona” Jlo è una travolgente pantera inguainata da Fausto Puglisi x Roberto Cavalli.
Bella bellissima come nell’ultima campagna di Dolce & Gabbana eyewear.
I tricolore Maneskin di Gucci vestiti hanno conquistato il premio Best New Alternative Artist e si sono esibiti in una performance stellare.
Che sazierà i fans in attesa dell’esibizione all’imminente Eurovision Song Contest.
Le architetture di Milano scolpiscono i maxi-gommini delle sneakers Tod’s 1T che se ne vanno a spasso, ovviamente, con la trendissima e multicolore gommino-bag della casa.
Ed è già primavera Tod’s…
Un po’ d’Italie nella Ville Lumière: alla Paris Fashion Week le collezioni FW2223 di Miu Miu, che ai prodigi genderles in pelle alterna look sforbiciati e ispirazione sportiva.
Il romanticismo aggraziato e luminoso di Giambattista Valli, irresistibilmente attratto dall’haute couture.
E le citazioni stilizzate ed estreme di Schiaparelli che cerca d’inquadrare nella realtà di oggi la verve colta e provocatoria dell’indimenticabile Italienne in terra di Francia: Elsa Schiaparelli.
Travolta da un’inarrestabile ondata PinkPP è diventata un manifesto stilistico la collezione presentata per Valentino da Pier Paolo Piccioli alla Paris Fashion Week.
Zendaya nel front row e la suprema leggerezza delle silhouette allungate da trampoli vertiginosi e accese da bagliori di un rosa nouveau e totalizzante…
“…un annullamento cromatico che consente l’amplificazione della varietà dei corpi, degli atteggiamenti, delle fisicità. Usare un solo colore cambia la percezione evidenziando le superfici, i materiali, i dettagli.
Infine resta solo l’autenticità delle persone”
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