Ida Paro: blogger, style consultant, personal shopper
Lo scenario mozzafiato, l’omaggio a Paloma Picasso, il bravo stilista Anthony Vaccarello, un front row per soli VIP: ingredienti perfetti della collezione SS22 di Yves Saint Laurent, così chic. Così… francese.
E ringraziamo la Maison per aver rinunciato all’utilizzo di pellicce “vere” a partire dalla collezione FW22.
In fatto di agenti segreti e reali inglesi, eravamo rimasti a James Bond/Daniel Craig che scortava la regina Elisabetta alla cerimonia di apertura delle olimpiadi londinesi del 2012.
Ma i pretendenti al trono britannico erano tutti presenti ieri sera alla Royal Albert Hall per la première di No Time to Die:
per Daniel Craig l’addio a James Bond.
C’erano il principe Carlo con Camilla, il principe William con Kate…
Kate che ha fatto girare la testa ai presenti, al web, al mondo intero: una dea dal peplo d’oro firmato Jenny Packham.
Acclamata come la più bella delle… Bond Girls!
Abbagliante come il sole: Kate con Daniel, Kate con Billie Eilish, Kate da sola, Kate con William, Kate e Camilla e poi Kate, Kate, Kate e ancora Kate.
Del film e del povero Daniel Craig con lo smoking color lampone, a confronto, si è parlato ben poco…
Paris Fashion Week. Dior presenta la collezione SS22 nella cornice surreale offerta dalla scenografia: un gioco dell’oca ispirato al Gioco del nonsense di Anna Paparatti.
Che ci coinvolge in un viaggio nel tempo, indietro fino ai favolosi Sixties.
Per Dior erano quelli gli anni d’oro del direttore creativo Marc Bohan, dello Slim Look. Le minigonne raccontavano al mondo un nuovo concetto di libertà per le donne.
Maria Grazia Chiuri le cita, le rivisita, le attualizza abbinandole all’immancabile sportwear con cui vestirà la prossima estate.
The swap: Kim Jones, creativo di Fendi (e di tanti altri…) e Donatella Versace si scambiano i ruoli per disegnare Fendace, un’inedita collezione (nei negozi da maggio ’22) che chiude col botto la rinata Milano Fashion Week.
Sulle affusolate gambe di Kate Moss e figlia, Amber Valletta, Naomi Campbell, Vittoria Ceretti, Gigi Hadid, Emily Ratajkowski, MariaCarla Boscono.
Nel front row Demi Moore, Liz Hurley, Cole Sprouse, Niall Horan, Dua Lipa e i Ferragnez a gustarsi la versione fendiana di Versace e quella donatelliana di Fendi che sfilano separatamente, in successione.
Su entrambe incombe sontuoso lo spirito di Gianni Versace, il suo fascino imperituro che fa ancora battere il cuore.
Fendace è lussuosa e sexy. Linee sinuose e minimal, scarpe e borse di assoluta golosità, gioielli da urlo. Il confronto è in agguato: chi vince fra le due vis creative?
In effetti Kim Jones ha gioco facile facendo man bassa di iconici input dagli archivi storici della Medusa. Un’occasione da sfruttare alla grande: e così è stato.
Tante parrucche bionde sul fronte della Versace che fa miracoli coi due simboli di casa Fendi: due spigolose effe su fondo caffelatte e pellicce “vere” che, fortunatamente, lei snobba volentieri a favore del sintetico.
Riuscendo magari ad instillare nella Maison romana il dubbio che si può crear moda senza quei pelosetti morti ammazzati.
C’è tempo fino al febbraio 2022 per visitare la mostra The way we are nell’Armani/Silos, a Milano, che racconta i primi 40 anni di Emporio Armani.
Per vedere le collezioni SS22 di Emporio Armani e di Giorgio Armani, clicca le foto.
Versace, Etro, Dolce&Gabbana hanno vestito i tormentoni musicali dell’estate: facile riconoscere il loro stile spulciando fra le hit dei cantanti italiani.
Che li amano proprio come gli stranieri (Jennifer Lopez e suoi boys indossavano D&G al Global Citizen Live Concert).
Le tre maison son tornate in passerella alla Milano Fashion Week per presentare le collezioni primavera-estate 2022.
Dua Lipa ha sfilato per Versace, e Bella Thorne con Benjamin Mascolo erano ospiti di Etro.
MilanoFashionWeek: Benetton lancia all’ombra della Madonnina la capsule collection United Colors of Ghali realizzata con il rapper di origine tunisina per un mood multiculturale e genderless.
In vendita anche online dal 30 settembre (con un secondo lancio a novembre).
United Colors of Ghali conta una cinquantina di capi e accessori adatti a tutte le età e taglie, per uno streetwear “trasversale come la musica. La collezione, hijhab compreso, è disegnata da me e dal mio team. C’è creatività, dialogo, musica e integrazione“.
A ottobre Ghali porterà il suo progetto in tour per l’Italia.
E’ stata la regina del Met Gala che non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso:
Gigi Hadid, splendida Jessica Rabbit dalla chioma occasionalmente fulva, fasciata da una candida sirena firmata Prada.
Facciamo allora quattro passi con Gigi Hadid fra le passerelle dell’appena spenta New York fashion week, dove hanno sfilato le più belle collezioni primavera-estate 2022.
Dal prêt-à-porter sexy di Michael Kors ai cartoons sbarazzini di Moschino, innamorato di un universo color pastello.
Linee etniche di Altuzarra per uno stile dinamico che fa l’occhiolino alla tradizione.
E tanto lamé, prezioso e di ogni colore che Tom Ford, Brandon Maxwell, Proenza Shouler innestano nella prossima estate per darle un intrigante mood vintage.
Si spengono le luci sui 73mi Emmy Awards celebrati in presenza, con una parata di VIP sul red carpet regolamentare fra cui citiamo Billy Porter (in Ashi Studio) e Carl Clemons Hopkins (in Christian Siriano).
La serie TV The Crown ha fatto incetta di premi. Tutti i vincitori li leggi cliccando QUI.
Nel corso della serata sono stati ricordati attori e operatori del settore deceduti nel corso del 2021.
Fra questi Olympia Dukakis, che ci ha lasciato a maggio e che ricordo volentieri anch’io perché nel 1988 ha vinto l’Oscar e il Golden Globe (entrambi con Cher) per un film che adoro: Stregata dalla Luna.
L’Oscar le fu consegnato da un Michael Douglas appena premiato come migliore attore (fra le nomination: Marcello Mastroianni per Oci Ciornie).
Il che mi offre l’occasione di tornare agli Emmys di ieri dove Douglas è transitato con la fiammante Catherine Zeta-Jones (in Cristina Ottaviano).
Ultima stagione di Valentino Rossi in motogp:
sul casco speciale di Misano spunta un fiocco rosa (la prima… gara della sua figlia in arrivo) spennellato da Aldo Drudi e il popolo giallo che lo saluta dagli spalti si rassegna a un Doctor che dribblerà solo nella nursery di casa, fra pannolini, borotalco e biberon.
Magari griffati VR46:
e il brand di Valentino Rossi, dopo aver riempito per decenni il suo catalogo di caschi, moto e automobiline adatte ai “maschietti”, dovrà aggiornarsi in pochi mesi per rifornire la piccola principessa di Barbie yellow, gioielli, profumini e bici rosa.
Niente matrimonio in vista, ma Vale da bravo papà porterà la sua bimba (di cui non ha ancora deciso il nome) a giocare allo Yellow Park che ha messo su a Tavullia.
“E’ una femminuccia: non potrò metterla sulla moto…“, ha detto, quasi deluso, alla stampa. Ma chissà che non sia proprio la baby-Rossi a far tornare il Dottore in motocicletta. A cinquant’anni: perché no…
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha personalmente invitato Bebe Vio alla riunione plenaria del Parlamento Europeo che l’ha onorata con una standing ovation:
“Se sembra impossibile, allora si può fare. Ce lo insegna Bebe Vio che è l’emblema della rinascita contro ogni aspettativa. Di un successo raggiunto con il talento, la tenacia e la positività”.
Ursula von der Leyen ha visto nello straordinario temperamento di Bebe Vio (che ad aprile era in pericolo di vita e ad agosto ha vinto un oro e un argento alle paralimpiadi) lo spirito dei fondatori dell’Unione Europea.
“E’ l’immagine della sua generazione: è una leader e una sostenitrice di ciò in cui crede. Un esempio a cui ispirarsi…“.
“E’ stato un onore poterci confrontare con la presidente della Commissione Europea su temi importanti come la disabilità e l’inclusione sociale“, ha scritto da parte sua “Beatrice” Vio sui social.
E a riflettori spenti la fenomenale Bebe (24 anni, ricordiamolo) recupera il suo spirito e commenta: “E’ stato bellissimo ma… imbarazzante: volevo sotterrarmi!”
Qualche giorno fa, mentre ciondolavo fra le bancarelle del mercato, sento un pupo che dice: “Papà, ma IO in che classe vado?”.
Il genitore trasecola: “Cooome sarebbe a dire?”. E aggiunge più timidamente: “Scusa, ma che classe facevi l’anno scorso?”.
Lì per lì ho riso: sembrava una barzelletta di Pierino. Poi ho capito che due anni di scuola da Covid hanno segnato il nostro Pierino, che torna in classe sinceramente confuso: la DAD era lezione vera, o era una chat con gli amici e la maestra?
Quanto al papà: è indifendibile…
Nelle ultime tre settimane son transitate a Venezia, come non mai, stelle e stelline di ogni arte e mestiere.
Le più celebri e brillanti di ieri e di oggi: cascate in laguna per presenziare l’apoteosi glam, in fatto di alta sartoria, by Dolce & Gabbana e/o il tappeto rosso del Festival del Cinema.
Fra tanta abbondanza, vince lo speciale Leoncino d’Oro alla bellezza Jennifer Lopez: superba nel front row di Dolce & Gabbana.
Abbagliante sul red carpet del Festival del Cinema nonostante la scollatura (volgare?) del suo Georges Hobeika, prudentemente “incollata” al marmoreo décolleté.
ILo transitava al braccio di Ben Affleck, giunto a Venezia78 per The last duel assieme a Ridley Scott e Matt Damon.
E che piccioncini i #bennifer riunitisi dopo una pausa durata 18 anni: due corpi e un’anima, in sincrono come Ginger e Fred. Il web li insegue, li adora, li acclama…
Ma il Leoncino d’Oro per la coppia più bella va al cagnolino Benny che flirta sul red carpet con l’eterea Kate Hudson (di rosso Valentino vestita) sotto lo sguardo divertito della padroncina, la regista Ana Lily Amirpour.
Lo scodinzolante Benny e Kate Hudson battono i #bennifer perchè… il vero amore vince sempre!
“Finalmente ho conosciuto il grande regista coreano Bong Joon-ho. È stato così simpatico che si è messo in ginocchio e ha accennato In ginocchio da te. Mi sono emozionato“.
Siamo agli sgoccioli del Festival del Cinema di Venezia della cui giuria è presidente Bong Joon-ho, che il 1 settembre in conference RI-chiedeva di incontrare Gianni Morandi: “I hope to see him: where is he now?“.
Un desiderio nato nel lontano 2019, quando Bong Joon-ho vinceva il Leone d’Oro per Parasite (dove si ascolta In ginocchio da te) e lanciava invano il suo appello per incontrare Gianni Morandi. Che era in Sardegna.
Ma che oggi è approdato a Venezia con sua moglie per vedere il film Ennio. Ed ecco che l’incontro Italia-Corea si quaglia, il sogno diventa realtà: in ginocchio… sul web!
Dua Lipa è la musa Versace della nuova collezione autunno-inverno (vista alla fashion week addosso alle “cognate” Bella e Gigi Hadid) che stravolge un caposaldo della maison, la Greca, con un restyling ipnotico e vertiginoso nell’universo digitalizzato da Mert Alas & Marcus Piggot.
Make-up by Lisa Eldrige, hair by Paul Hanlon e Dua Lipa incede con sicurezza fra grafiche tridimensionali, linee aggressive e sexy, abiti e accessori dalla palette audace e innovativa che se la ride dei grigiori invernali e trasmette quel cocktail di forza e narcisismo distintivo di casa Versace. Anche online.
L’estate sta finendo come il fortunato connubio Chiara Ferragni-Nespresso, che per una manciata di mesi ha tinto di un occhiuto rosa macchinette, accessori e miscele griffate.
Ed ecco che l’autunno bussa alle porte del mondo intero con uno schiumoso coffee fuoriuscito da una macchinetta De Longhi a casa di Brad Pitt, fascinoso testimonial del brand.
Nuovo caffè griffato e nuovo spot da Oscar del regista di LaLaLand, Damien Chazelle. Con Brad Pitt in diretta da Los Angeles che c’insegna com’è figo iniziare la giornata con un caffè “Perfetto. From Bean to Cup“.
It’s davvero easy: basta fiondarsi in moto di prima mattina a comprare i preziosi beans alla torrefazione, poi fare benzina coi guanti bianchi, un giretto poi: back home accendi la De Longhi e il tuo bel coffee è servito!
Festival del Cinema di Venezia: Leone d’Oro alla carriera a Roberto Benigni che lo dedica a Nicoletta Braschi con un pensiero poetico degno dei Baci Perugina:
“Io conosco solo un modo per misurare il tempo, con o senza di te. Ce lo dividiamo questo Leone, io mi prendo la coda e a te lascio le ali. Se qualcosa di buono ho fatto è grazie alla tua luce“.
Il Presidente della Repubblica lo scruta sornione dalla platea :
“Grazie presidente Mattarella di dimostrare il suo amore per il cinema. Lei sa l’amore che io porto per lei: io me lo vorrei baciare e abbracciare che gli voglio un gran bene. La soddisfazione di essere un suo contemporaneo… Deve rimanere. Deve rimanere qualche anno in più…“.
E grazie a Laura Mattarella, a Franceschini, alle “autorità, che mi piace tanto fare i saluti militari“. E grazie al popolo italiano:”…senza gli italiani non mi avrebbero mai dato questo Leone: io mi sento più italiano che italiano non si può”.
Ma cos’è, l’anteprima di “Benigni al Quirinale“? Benigni for President: prossimamente su questo schermo!
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