Le espadrillas risalgono al Medioevo o forse a tempi ancora più lontani, ma solo dagli Anni ’60 si affacciano nel mondo della moda diventando la calzatura frivola e trendy che noi conosciamo e, sicuramente, indossiamo.


Utilizzate in origine solo da umili contadini e pescatori in quei di Spagna, le espadrillas possono essere anche considerate antesignane del genderless (le adoperavano uomini e donne) e del vegan, visto che erano fabbricate con materiali eco friendly e cruelty free

Nel secolo scorso le espadrillas trasmigrano dai piedi del popolino a quelli dei Vip grazie a Castaner, azienda che inizia nel 1927 a produrle con criteri industriali come scarpe da lavoro, e che dopo gli Anni ’40 punta la sua attenzione, finalmente, sui turisti che sbarcano sulle coste spagnole.


Castaner crea così nuove espadrillas di tanti colori, oltre ai classici bianco e nero, che negli Anni ’60 e ’70 diventano un must per divi, hippies e bohémien d’Oltralpe al punto che Yves Saint Laurent nel 1972 commissiona a Castaner delle espadrillas con la zeppa da esibire sulle passerelle dell’Haute Couture parigina.


Era qualcosa di diverso da ciò che sapevamo fare – racconta Isabel Castanerperché non era difficile creare il prototipo ma renderlo calzabile! Abbiamo effettuato molte modifiche finché il primo paio di espadrillas con la zeppa è stato finito…”.

E così le espadrillas debuttano nel mondo dell’alta moda.


So di non aver raccontato nulla di nuovo, ma ho voluto ricordare quest’episodio perché le espadrillas sono ormai un evergreen della bella stagione che travalica ogni moda e ogni classe sociale: tutti noi nella vita ne abbiamo comprato almeno un paio!

E tutte le più grandi maison di moda continuano da decenni a includere nelle loro collezioni delle espadrillas, fedeli all’originale oppure rivisitate in una infinità di tessuti, colori e stilizzazioni diverse, con risultati davvero trendy!

Queste scarpe di pezza così semplici e comode, amiche delle nostre estati, che diamo per scontate come se fossero state sempre così: senza l’intuizione di Yves Saint Laurent chissà che forma avrebbero, oggi!


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