Ricordo la notizia al TG. Era il 1995:
le supertop Kate Moss, Naomi Campbell e Yasmin LeBon volavano a Londra per indossare gli abiti disegnati per la fine del suo corso, alla Central St Martins, dall’amica laureanda Stella McCartney, sfilando sulle note di Stella May Day, canzone scritta per l’occasione da sir Paul McCartney che, emozionato, disse: “I am the proudest dad in the world”.
E io pensai “La solita figlia di papà”…

Sono trascorsi vent’anni e l’Olimpo della Moda ha accolto fra le sue braccia la bionda stilista che ormai firma le sue collezioni, collabora con brand internazionali, veste la squadra olimpica e paraolimpica inglese nel 2012, raccoglie riconoscimenti e premi fra cui l’OBE dalle mani della Regina Elisabetta nel 2013 e ultimo, in ordine di tempo, il British Brand of the Year ai British Fashion Award 2015.

Oltre a disegnare modelli da indossare Stella McCartney è divenuta lei stessa un modello di vita e di imprenditorialità ecocompatibile: “Siamo un’azienda vegetariana, nessuno dei nostri prodotti contiene pellami, pelliccia o piume nè è testato su animali”.


Ecologista, animalista e vegetariana, senza mancare di rispetto al blasonato papà si può affermare che Stella è “figlia di mamma”: mamma Linda solare e intelligente, paladina dei diritti degli animali. “Se i mattatoi avessero le pareti di vetro nessuno mangerebbe carne”, diceva instillando nella sua famiglia il rispetto per ciò che non ci appartiene e non abbiamo diritto di distruggere: la natura, la Terra.


Vorrei che tutti visitassero il sito web di Stella McCartney: c’è la moda, si parla dei materiali e dei processi produttivi delle sue collezioni cruelty-free, delle sue boutique ecocompatibili, di diritti degli animali, di propagande contro il tumore al seno e contro la violenza alle donne, di beneficenza.
Stella McCartney, per quanto giovane, con il suo esempio e la sua coerenza è il prototipo dello stilista del futuro: artista, creativo alla ricerca del suo stile, sì ma non solo. Anche ricercatore e imprenditore, attento all’ambiente.
Un modello da imitare.

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