Come terapia antistress, quando mi sento crollare davanti al millesimo outfit totalblack che inutilmente sconsiglio, alla nebbia che nasconde il cielo azzurro, al traffico, alle bollette e ai miei gatti che vorrebbero la pappa ogni due ore, ho un metodo infallibile:
mi siedo al computer e per una mezz’oretta passo in rassegna un bel po’ di foto raffiguranti vestiti-scarpe-borse e accessori vari (collezioni donna) di Dolce & Gabbana.

Questi blasonati, terapeutici alchimisti del glamour italiano sono maestri nel fondere con genialità e fantasia il pratico rigore del Nord e le struggenti suggestioni del Sud.
L’antico e il moderno. Folk e barocco. Neoralismo, rock e futurismo.
Musica, cinema e arti figurative.


Dolce e Gabbana
hanno fatto l’Unità d’Italia e l’unità delle forme artistiche in un’altra dimensione.
Scompongono e scolpiscono la figura femminile ricreandola ancora più femminile: la donna si trasforma in una mamma, una regina, una madonna antica e preziosa – vestiti di broccato, occhi di smeraldo – da custodire sotto una campana di vetro.


Pensare ai due stylist e guardare il festino di Santa Rosalia a Palermo: la statua della santuzza rivestita d’oro, i preziosi ex voto a forma di rosa, di cuore e fiori, gemme e gioielli…

Il baldacchino della santuzza sfila sotto le luminarie, fra ali di folla festante e carretti siciliani… la donna sfila in passerella per il suo pubblico impassibile, per l’applauso finale.


Dolce e Gabbana: il viaggio nel tempo incomincia con loro.
Ieri oggi e domani, come al cinema. Come in un film.

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