Un party look vincente è creato non tanto dall’abbigliamento, per il quale
basta indossare un semplice tubino nero, quanto dagli accessori
(borsette, scarpe taccododici, cinture, gioielli veri o falsi…),
dal trucco e parrucco (di solito piuttosto elaborati) e, naturalmente,
dalle unghie.


In tema di festività, la nail art si sbizzarrisce come non mai
con proposte che vanno dal demenziale al superchic: la scelta è infinita, il buon gusto è d’obbligo anche se un po’ di ironia non guasta…

Per chi non ha la fantasia né la capacità di creare autentici chez-d’oeuvre
sulle proprie unghie, arrivano in soccorso i kit di unghie finte.
Sono economici e il risultato è rapido e perfetto grazie alle istruzioni d’uso a prova di neofita!


Per chi invece vuole approfondire l’argomento o confrontarsi con la globalità dei patiti della nail art, niente di meglio dei social.
Io ho scoperto un intero mondo a riguardo su @fotosdeunas, ma in effetti sul web la scelta è infinita.

Infinita come la storia della nail art che non è un frivolo prodotto dei tempi moderni, ma è una pratica che affonda le sue radici negli albori della nostra civiltà, con profonde implicazioni sociali e religiose.


La manicure intesa in senso moderno arriva solo nel secolo scorso:
sono gli Anni Venti, impazza la half moon manicure, REVLON produce i primi smalti colorati.
Il rosso è il colore dominante per unghie da vera vamp.


Da allora ogni decennio ha la sua moda, le sue forme, il suo colore.
La immortale french manicure si impone a partire dagli Anni Settanta,
ma ancora oggi ha i suoi estimatori, con le dovute varianti.
E in effetti si può dire che, attualmente, qualunque tipo di unghia è trendy se riflette l’umore o la personalità di chi la indossa, più che il suo outfit.

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