Valentino
sfila a Parigi con la sua AW2016-17 Homme, collezione dalle due anime: una classica con linee pulite e slanciate, maglie dolcevita, nero e cammello i colori predominanti ravvivati da inserti lucidi, ma anche lana spigata, fantasie tartan e borchie un po’ ovunque: su trench, cappotti, bomber.
Ad essa si contrappone l’anima indios che ammorbidisce le linee e colora i tessuti. Sfilano poncho, pullover, disegni etnici, piume e bandane.
Una dualità in cui si specchia il tandem Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli ed è unificata dalla straordinaria sartorialità e cura del dettaglio di tutti i modelli, e dalla perfetta proporzione con cui è disegnata la figura, anche nei capi più casual.

Per Givenchy, Riccardo Tisci propone silhouette slanciate, colori prevalenti nero e tortora, e anche qui tante borchie, pelle e stoffa abbinati, e frange applicate anche ai bordi dei cappotti ma senza cedimenti all’etnico: l’idea complessiva resta quella di una certa severità ed eleganza anche tendente al classico.
Davvero interessanti i bomber proposti con dettagli e colori che lo rinnovano e rendono questo capo così sportivo e amato addirittura… chic!

Come se fossero in barca, gli indossatori di Louis Vuitton affiorano in passerella da un boccaporto e sfilano sotto una vela fluttuante, disegnata da Shinji Ohmaki: anche qui modelli dalle linee slanciate ed estremamente sobri ed eleganti, colori predominanti nero, grigio e blu con poche concessioni a disegni geometrici Deco.
Le cifre e il nome della maison un po’ ovunque, i gioielli di Jade Jagger, le borse dalla linea inconfondibile: Kim Jones non ha creato una rivoluzione del gusto ma tanto stile in una sfilata da guardare e riguardare per scoprire dettagli e accessori.

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