Parigi, settimana della moda: Yoshiyuki Miyamae crea per Issey Miyake una collezione AW2016-17 che rispetta la dimensione insieme futuristica e fantastica della maison.

La scomposizione dei colori che sembrano riflessi e segmentati da un prisma, il rosso dominante che dà una sfumatura di mistero agli effetti tridimensionali che la tecnologia imprime ai tessuti: tutto l’insieme crea un’allure magica.


La figura femmile è avvolta da ali di farfalla, dai torciglioni di una conchiglia, dai petali sfrangiati di un’orchidea e diventa quella di un samurai fantastico, che arriva dal futuro.
Coraggiosa base musicale fornita dai ventilatori di Ei Wada e Haruka Yashida.

La maison Dior, orfana di Raf Simons, presenta una collezione AW2016 -17 firmata da Lucie Meier e Serge Ruffieux piena di glamour e di grazia, che rappresenta in parte gli stereotipi dello charme francese e in parte cita alcuni stilemi del grande Christian Dior.


E’ una collezione che non rivoluzionerà la moda ma è fatta per “entrare in un armadio”, nel senso che può vestire una donna reale, non una idea astratta o una eroina da red carpet.


E così abitini e soprabiti corti e svasati fanno da contrappunto a capispalla più avvolgenti, ad accessori e dettagli che rendono l’insieme estremamente chic e glamour.

La sfilata ha avuto luogo in una struttura avveniristica costruita nel cortile del Louvre, con le pareti esterne ricoperte di specchi concavi.


Per i follower del clan Kardashian, da rilevare che sotto lo sguardo trepidante di mammà, c’è stato il “battesimo della passerella” per Kendall Jenner, di nuovo mora, che non aveva mai sfilato per Dior.
Adesso non le manca più niente!

La donna Ungaro AW2016-17 disegnata da Fausto Puglisi attraversa l’oscurità della passerella avvolta da abiti lunghi, ingombranti, tessuti barocchi e fantasie animalier.
Il tutto appena illuminato da un accenno di Principe di Galles.

Prevalgono velluti e broccati, calze opache e nere come gli stivali intravisti a malapena sotto le gonne interminabili, attraverso audaci spacchi: unica frivolezza in questo desiderio di Anni Ottanta, che chissà quanto è condiviso dalle donne!

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