Al Palais Brongniart di Parigi sfila l’haute couture del futuro incarnata dalla collezione FW 2016 di Atelier Versace, che Le Parisien definisce “le glamour incarné”.


E’ una collezione interessante, che offre elementi originali come il cappotto – in effetti una rarità per l’haute couture – in un duello di tinte e di tessuti contrapposti (cashmere e seta) ammaestrati da una sapiente sartorialità e dalla grinta di Karen Elson, che torna a sfilare per la maison 19 anni dopo il suo debutto in quella che fu l’ultima sfilata di Gianni Versace.


Power and control”, “Elegance e sperimentation” sono le parole d’ordine per gli abiti da sera che colpiscono per il dinamismo delle linee incrementato dall’utilizzo dei colori, con contrasti davvero inusuali che danno spinta alle architetture di drappeggi e tagli laser, di onde che scompongono e scolpiscono la silhouette.


Giusto una spolverata qua e là di ricami e paillettes per aggiungere, se ce ne fosse bisogno, un tocco di glamour e femminilità senza cedere alla frivolezza.


Un valore aggiunto la grinta delle amazzoni di Donatella Versace: Irina Shaik, Joan Smalls, Bella Hadid, MariaCarla Boscono, Taylor Hill.


Con questi elementi Atelier Versace propone la sua full immersion nell’haute couture del futuro cancellando in un attimo migliaia di iconografiche sartine, chine alla luce di un moccoletto fumante a consumarsi gli occhi per ricamare prodigi.


Nel front row: Naomi Campbell, Bradley Cooper e Jennifer Garner.

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