Maria Grazia Chiuri disegna per Dior una collezione FW24-25 che riporta la maison nei favolosi Sixties, quando abbraccia il pret-à-porter: da Marc Bohan a Philippe Guibourgé e Miss Dior.

Cita Gabriella Crespi e Shakuntala Kulkarni le cui opere incorniciano la sfilata: body, armour, cages. Sagome di bambù che come i vestiti sono armature per proteggere il corpo. O gabbie per imprigionarlo…

Da un punto di vista meno concettuale diciamo che la collezione veste una quotidianità algida e urbana, dalle linee pulite e luminose con flash di denim, tartan e animalier che ammiccano a qualunque fascia d’età e al mercato asiatico.

E che sia a Parigi o a Seul, la sera si fa preziosa: i vestiti diventano gioielli. Un lusso da couture.

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