Secondo Vivienne Westwood, indiscusso baluardo della moda, l’Unisex fa bene all’ambiente perché (sintetizzando la sua teoria) se Lui e Lei, in famiglia, condividono almeno una parte del guardaroba, si compra di meno e si riducono gli sprechi, le spese e l’inquinamento.


E così l’Unisex è entrato da diversi anni nelle sue collezioni eleggendo come capo rappresentativo non il jeans o una T-shirt, bensì la toga:
capo di abbigliamento la cui origine si perde nel mondo antico e universalmente adottato, nei secoli, da uomini e donne di diverse culture, ceti sociali e religioni, in tutti i continenti.


A ribadire l’universalità della toga e l’utilità dell’Unisex, Vivienne Westwood ha lanciato in questi giorni una provocatoria Toga Campaign che ha coinvolto cinque artisti emergenti:
il regista Luke Clayton Thompson, la fotografa Eleanor Hardwick, la girl band Dram Wife, l’ambientalista Glacier Girl, il ballerino jazz Lee Bridgman.

A loro è stato chiesto di reinterpretare la toga in performance fotografate o riprese da Daisy Walker, Amanda Charchian, James Robjant e dalla stessa Hardwick.


Gli scatti e i video sono pubblicati su tutti i social account di Vivienne Westwood: un’esortazione a difendere l’ambiente cominciando dalle nostre scelte quotidiane.

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