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modiamofashion

Il blog che parla di stile e di fashion con una sfumatura di gossip

Ida Paro: blogger, style consultant, personal shopper

Magico presepe

Xmas Posted on 08 Dic, 2015 21:58

A Natale sotto l’albero, oltre ai pacchetti con i regali, mettiamo il presepe, un’espressione di fede e cultura popolare che per la sua longevità è agli antipodi rispetto alla frivola caducità della moda.


Perché pochi mesi dura la passione per un nuovo outfit, anche tanto desiderato.

Ma dura tutta la vita il profondo amore per quei pastori un po’ sbiaditi, scelti con cura e posizionati con implacabile precisione su scenari rupestri, più o meno sofisticati, progettati già l’anno prima e perfezionati con certosina devozione.

Il presepe è il Natale degli adulti.

Ai bambini l’albero luccicante coi pacchetti variopinti, le calze piene di leccornie.
Ai grandi l’emozione di togliere da scatoloni impolverati e fogli di giornale sgualciti i magi (quelli piccoli da mettere sul fondo, e quelli grandi da mettere davanti alla grotta), le pecorelle, gli angioletti, il bambinello e i pastorelli che sembravano dimenticati nel sottoscala, e invece vivevano la loro vita sotterranea nel cuore dell’artefice: dell’adulto che ritrova la magia del suo Natale in quella grotta misteriosa, fiocamente illuminata.


Il presepe è stato inventato per amore dal Santo Poverello.

San Francesco, che secondo la leggenda è nato lui stesso in una stalla, voleva rivivere in quel lontano Natale a Greccio un momento della vita di Gesù: un momento di raccoglimento e meditazione del più umile e venerato dei santi.

Ricordo, tanti anni fa, il mio estenuante pellegrinaggio a San Gregorio Armeno, zigzagando fra le botteghe dei presepi artigianali e artistici, al seguito della mia amica Olga, euforica e incurante del freddo e della ressa.

Perché ogni anno una nuova figurina doveva entrare nel suo adorato presepe che ormai aveva invaso mezzo salotto.


E con che cautela suo padre tirava fuori da un cofanetto il prezioso bambinello di foggia antica (a dire la verità troppo grande…) adagiato su un cuscino di raso!

C’era tenerezza e devozione in quel presepe guardato e riguardato mille volte prima che tornasse nel suo scatolone. Era la magia della famiglia che si riuniva intorno a quella grotta e con loro c’era, loro lo sentivano, anche la mamma morta anni prima.

Il presepe esprime la nostra cultura. E’ sacro e profano. Miscela fede e credenze popolari in quella grotta ricoperta di muschio che non è fashion, non è trendy.
E’ magia pura.

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Krizia: la milanese della moda

news Posted on 08 Dic, 2015 15:42

Stroncata da un malore Krizia Mariuccia Mandelli – è morta per la seconda volta nella sua casa di Milano, domenica sera.

La prima volta era morta lo scorso anno, quando la sua DivisioneModa KRIZIA era stata acquistata dai cinesi della Shenzen Marisfrolg Fashion Co.: il vero addio ad una vita intera dedicata alla moda che le aveva portato fama internazionale e riconoscimenti importanti come l’Onorificenza di Commendatore della Repubblica nel 1986.


Crazy Krizia
, come la chiamavano gli americani per le forme e i materiali innovativi che caratterizzavano le sue creazioni, ha apposto la sua griffe a tutte le possibili applicazioni inerenti l’imprenditoria del glamour, incluso il K-Club Resort a Barbuda, meta del jet set internazionale e dei Reali inglesi: un angolo di sogno in una vita intensamente scandita dal lavoro.

Il suo caschetto immortalato da Andy Warhol ha attraversato e raccontato cinquant’anni di creatività e imprenditorialità ben resa dalla definizione Krizia Moving Shapes, titolo di una istallazione a lei dedicata dal Museo di Arte Contemporanea di Tokio nel 2001.

Per quel che mi riguarda sono cresciuta accompagnata da quel volto che sorrideva dalle passerelle, sui giornali e alla Tv (non c’era il web).


Il ricordo che avrò sempre di lei: una pantera che ruggisce da un pullover e il sorriso luminoso e mai ruffiano che smussava il suo fare così efficiente, da buona imprenditrice settentrionale, così italiana, così familiare.