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modiamofashion

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Ida Paro: blogger, style consultant, personal shopper

Haute Couture: dalla Cina con Guo Pei

style Posted on 30 Gen, 2016 20:05


Dopo le citazioni in stile orientale di tanti stilisti europei viste sulle passerelle parigine, sembra doveroso parlare di Guo Pei, stylist cinese che con la sua collezione primavera-estate 2016 si è affacciata per la prima volta sulla scena dell’Haute Couture.


Il mio lavoro esprime il mio modo di essere e il mio orgoglio per la cultura cinese”, racconta Guo Pei che è conosciuta per il monumentale lusso delle sue creazioni, come l’abito della Golden Queen esposta al Met di New York per la mostra “China through the looking glass”.

Stilista dei vip in Cina, la sua fama è dilagata in Occidente grazie all’incredibile abito giallo che Rihanna indossò al Met’s Costume Institute Benefit nel 2015.

E’ da trenta anni che mi occupo di moda: nei primi dieci ho imparato, nella seconda decade ho fatto pratica. Adesso, nella terza, raccolgo i frutti”, dice ancora la pioniera in occidente dell’alta moda cinese.


Guardando la sfilata parigina, risulta evidente che Guo Pei ha limitato la sua predilezione per lo sfarzo imperiale in modo da venire incontro ai gusti europei, e creando così modelli ricchi sì, ma adatti anche ad essere indossati e vissuti.


Con l’eccezione dell’abito conclusivo della sfilata indossato da Cindy Bruna, frutto di due anni di lavoro ed era ornato, come se ce ne fosse stato bisogno, dai gioielli di Chopard.

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Valentino omaggia Fortuny

style Posted on 30 Gen, 2016 17:45

Valentino porta a Parigi Haute Couture una collezione primavera-estate 2016 sontuosa e colta, estremamente ricercata nei dettagli, indossata da ancelle scalze che sfilano ieraticamente in una dimensione teatrale, lontana dalla realtà e dalla nostra epoca.

Il punto di partenza è Mariano Fortuny”, spiegano gli artefici, Chiuri e Piccioli.
Da lui abbiamo appreso l’arte del tempo che passa, la bellezza delle cose che invecchiano. In un periodo in cui l’ossessione per la giovinezza dilaga – aggiungono – ci è piaciuto al contrario riflettere sulla patina che si deposita sulle cose e sugli oggetti che ci accompagnano per una vita”.

Una parte della sfilata è dedicata a languidi pepli total white, valorizzati dai diademi di Harumi Llossowska e dai gioielli posti su vesti e piedi, disegnati da Alessandro Gaggio.
L’altro tema che ci era caro è la libertà femminile che Fortuny donò a donne eccezionali ed eccezionalmente libere come Isadora Duncan”, sottolineano ancora i due stylist.


“Erano vere pioniere e spezzarono tabù e regole tanto sul palcoscenico quanto nella vita privata.
Si vestivano con libertà, ripescando negli archetipi degli abiti della Grecia classica e allo stesso tempo assecondando la loro crescente emancipazione dai corsetti tradizionali
“.


Anche nella collezione di Valentino non mancano elementi tipici delle culture orientali, come è successo in maniera più o meno evidente in tutte queste sfilate parigine.

Oltre all’omaggio a Fortuny è un segno dei tempi che fa ben comprendere l’impegno che le grandi maison stanno mettendo per conquistare i mercati asiatici e africani.

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