Dopo un’overdose da dieci giorni di red carpet che ci ha riempito gli occhi di attrici e modelle, divine e famose, abbigliate con abiti divini e griffati, la giuria del 69mo Festival del Cinema di Cannes ci riporta bruscamente con i piedi per terra assegnando la Palma d’Oro a I, Daniel Blake di Ken Loach.
Il film denuncia la decadenza del welfare system inglese, incapace di fronteggiare l’ondata di nuovi poveri – coloro che perdono un lavoro per non trovarne più un altro sprofondando così nella miseria e nella disperazione – causata dal suo “dangerous project of austerity“, come lo ha definito lo stesso regista: “E’ una realtà che si può riscontrare in tutta Europa dove milioni di persone affrontano la stessa situazione che racconto in “I, Daniel Blake””.
“Dobbiamo portare un messaggio di speranza, dobbiamo dire che un altro mondo è possibile” ha sottolineato Ken Loach osservando che era “very strange”, davvero strano, ricevere la Palma d’Oro in un contesto così glamour e così lontano dal suo film.